RADIO BLU
Rovigo
100.250 Mhz
Radio Blu è un’emittente fondata da Giancarlo Lovisari e Federico Sandri nel 1979, dopo una ricerca fatta dai due ragazzi che andarono a visitare altre realtà radiofoniche in giro per l’Italia. La preparazione durò da febbraio ad aprile e nel maggio 1979 iniziarono le trasmissioni. A differenza delle altre emittenti radiofoniche legate all’area politica di sinistra, decisero di chiamarla Radio Blu, perché semplicemente era un colore da loro gradito, e Gabbris Ferrari ne disegnò il logo ad una riunione, facendone come uno “scarabocchio”. Quel logo è rimasto anche in una web radio, denominata Radio Bluetu, nata nel 2019 sulle ceneri di Radio Blu che chiuse i battenti una ventina d’anni prima. Non a caso il logo della piattaforma ricorda esplicitamente, nella forma, nel colore e nel carattere del testo, quella esperienza, volendo rappresentare anche un omaggio ad un artista polesano che tanto ha dato alla sua città, Gabbris Ferrari, che ne fu il generoso ideatore.
Radio Blu Rovigo ebbe la sua prima sede in Via della Pace, 15, poi si spostò in Viale Trieste. Uno dei responsabili fu Federico Sandri (nel video tratto da una puntata di “Tutti in onda” di Mario Furlan, 1982). La radio, di chiara impronta politica, era un po’ alternativa e puntava sull’intrattenimento, l’informazione e la cultura con un palinsesto variegato. Anche la scelta musicale si allontanava dalla musica commerciale, cercando di proporre generi meno popolari.
Il 2 ottobre 1982 Radio Blu organizzò una manifestazione dal titolo ” i cantautori polesani e il fiume Po”. La serata finale, con i 12 finalisti scelti dagli ascoltatori del programma “Musica italiana”, fu presentata dall’annunciatrice della Rai Roberta Giusti in piazza Vittorio Emanuele ed ebbe un enorme successo. Chiuse i battenti nei primi anni del secondo millennio. In seguito nacque Radio Bluietu che volle riprendere il percorso di Radio Blu, per iniziativa del Circolo 2 giugno 1946 all’interno di ARCI Rovigo APS. Si proponeva di fare attività di informazione all’interno della piattaforma digitale Bluetu. Obiettivo culturale era esplorare i contenuti musicali, non solo commerciali, con attenzione particolare ai grandi filoni musicali internazionali (ed italiani) di rock, blues, country, folk, musica d’autore.